Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/152

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148 COMENTO DEL BOCCACCI

cioè con gli altri tuoi raccogli, e incontanente gli dice la cagione seguendo: La sconoscente vita, cioè senza discrezione menata, che i fe’ sozzi, di questi due vizii, e per conseguente indegni di fama, Ad ogni conoscenza, ragionevole, or gli fa bruni, cioè oscuri e non degni d’alcun nome.

In eterno verranno alli due cozzi,

cioè a’ due punti del cerchio, i quali di sopra son dimostrati, dove insieme si percuotono: Questi, cioè gli avari, i quali appare essere dall’un de’ lati, risurgeranno del sepolcro, il dì del giudicio universale, Col pugno chiuso, testificando per questo atto la colpa loro, cioè la tenacità, la quale per lo pugno chiuso s’intende; e questi, cioè i prodighi, co’ crin mozzi, per i quali crin mozzi similmente testificheranno la loro prodigalità. E la ragione perchè questo per gli crin mozzi si testifichi è questa: intendono i dottori moralmente, per i capelli le sustanze mondane, e meritamente, perciocchè i capelli in sè non hanno alcuno umore, nè altra cosa la quale alla nostra corporal salute sia utile; sono solamente alcuno ornamento al corpo, e per questo ne son dati dalla natura: e così dirittamente sono le sustanze temporali, le quali per sè medesime alcuna cosa prestar non possono alla salute dell’anime nostre, ma prestano alcuno ornamento a’ corpi; e perciò dirittamente sentono coloro, i quali intendono per i capelli le predette sustanze: risurgeranno adunque i prodighi co’ crin mozzi a dimostrare, come essi stoltamente e con dispiacere a Dio diminuissono le loro temporali ricchezze. Mal dare, la qual cosa fanno i prodighi,