Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/28

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24 COMENTO DEL BOCCACCI

alla lascivia carnale, ogni arte usando che usar possono le femmine per piacere. E tra l’altre volte facendosi ella con grandissima diligenza le trecce, avvenne che, avendo ella già composta l’una, le fu raccontato che Babilonia le s’era ribellata, e venuta nella signoria d’un suo figliastro. La qual cosa ella sì impazientemente ascoltò, che lasciato stare il componimento delle sue trecce, e i pettini e gli specchi gittati via, prese subitamente l’armi: e convocati i suoi eserciti, con velocissimo corso andò a Babilonia, e quella assediò; nè mai dall’assedio si mosse, infino a tanto che presa l’ebbe, e rivocata sotto la sua signoria: ed allora si fece la treccia, la quale ancora fatta non avea, quando la ribellione della città le fu delta. E questa così animosa operazione, per molte centinaia d’anni testimoniò una statua grandissima fatta di bronzo, d’una femmina la quale dall’un de’ lati avea i capelli sciolti, e dall’altro composti in una treccia, la quale nella piazza di Babilonia fu elevata. E oltre a questa così laudabile operazione, molte altre ne fece degne di loda, le quali tutte bruttò e disonestò con la sua libidine. La quale ancora, secondoche l’antichità testimonia, crudelmente usò; perciocchè, come alquanti dicono, quelli giovani li quali essa eleggeva al suo disonesto servigio, poichè quello aeva usato, acciocchè occulto fosse, quegli faceva uccidere. Ma nondimeno quantunque ella crudelmente occultasse gli adulterii, i parti conceputi di loro non potè occultare. E sono di quegli che affermano, lei in questo scellerato servigio aver tirato il figliuolo: e acciocchè alcuna delle sue femmine non gli potesse