Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/55

Da Wikisource.

SOPRA DANTE 51

frategli. E conoscendo quello che il suo amico gli ragionava dover poter venire, ordinò segretamente cosi si facesse come l’amico suo l’avea consigliato. Perchè al tempo dato, venne in Ravenna Polo, fratello di Gianciotto, con pieno mandato ad isposare madonna Francesca. Era Polo bello, e piacevole uomo e costumato molto; e andando con altri gentiluomini per la corte dell’abitazion di messer Guido, fu da una delle damigelle di là entro, che il conoscea, dimostrato da un pertugio d’una finestra a madonna Francesca, dicendo: quelli è colui che dee esser vostro marito: e così si credea la buona femmina: di che madonna Francesca incontanente in lui pose l’animo e l’amor suo. E fatto poi artificiosamente il contratto delle sponsalizie, e andatone la donna a Rimino, non s’avvide prima dell’inganno, che essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levar da lato a sè Gianciotto: di che si dee credere che ella vedendosi ingannata sdegnasse, nè perciò rimovesse dell’animo suo l’amore già postovi verso Polo. Col quale ella poi si giugnesse, mai non udii dire, se non quello che l’autore ne scrive, il che possibile è che così fosse. Ma io credo quello essere piuttosto fizion formata sopra quello che era possibile ad essere avvenuto, che io non credo che l’autore sapesse che così fosse. E perseverando Polo e madonna Francesca in questa dimestichezza, ed essendo Gianciotto andato in alcune terre vicine per podestà, quasi senza alcuno sospetto insieme cominciarono ad usare. Della qual cosa avvedutosi un singulare servidore di Gianciotto, andò a lui, e raccontógli ciò che delle