Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/110

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102 COMENTO DEL BOCCACCI

dre, e fugli conceduta: ed egli non riguardando all’età nè al sesso innocivo, crudelmente l’uccise. Poi essendogli fra l’altre cose, venuta in parte della preda troiana, Andromaca moglie stata d’Ettore, ed Eleno figliuolo di Priamo, e con questi per lo consiglio d’Eleno tornatosene per terra in Grecia; e trovando essergli stato per l’assenza del padre e di lui occupato il regno suo, occupò una parte di Grecia, la quale si chiamava il regno de’ Molossi, i quali dal suo nome primieramente furono chiamati Pirride, e in processo di tempo furon chiamati Epirote: e già qui fermato, secondochè alcuni scrivono, esso rapì Ermione figliuola di Menelao e d’Elena, stata sposata ad Oreste figliuolo d’Agamennone, e ad Eleno figliuolo di Priamo diede per moglie Andromaca, secondochè Virgilio scrive. Appresso questo, o che Ermione da lui si partisse, o che ella da Oreste gli fosse tolta, non si sa certamente; ma secondochè Giustino scrive, essendo egli andato nel tempio di Giove Dodoneo a sapere quello che far dovesse d’alcuna sua bisogna, e qui trovata Lasana nepote d’Ercole, la rapì, e di lei, la quale per moglie prese, ebbe otto figliuoli tra maschi e femmine. E in questi mezzi tempi, essendo rapacissimo uomo, o bisogno o fierezza di natura che a ciò lo strignesse, armati legni in mare divenne corsaro: e da lui furono, e ancor sono i corsari dinominati pirrate; e per certo tempo rubò e prese e uccise chiunque nelle sue forze pervenne. Ultimamente per fraudo di Macareo sacerdote del tempio d’Apolline Delfico, in quello fu ucciso da Oreste, forse in vendetta della ingiuria fattagli