Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/86

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78 COMENTO DEL BOCCACCI

fosse Pelopea; e della sua origine si recita questa favola, che Saturno preso dalla bellezza di Fillira, e avendola presa, avvenne, secondochè dice Servio, che giacendo egli con esso lei, sopravvenne nel luogo Opis sua moglie, e perciò acciocchè da lei conosciuto non fosse, subitamente si trasformò in un cavallo; per la qual cosa Fillira, avendo di lui conceputo, partorì un figliuolo, il quale infino al bellico era uomo, e da indi in giù era cavallo; il quale cresciuto se ne andò alle selve e in quelle abitò, e in quelle nudrì Achille, come di sopra si disse, dove d’Achille si fece menzione nel quinto canto. Poi essendo stato dal padre creato immortale, ed essendogli stato da Ociroe sua figliuola profetante predetto, che esso ancora desidererebbe d’esser mortale, avvenne che avendolo visitato Ercole, per caso gli cadde sopra il piè una delle saette d’Ercole, le quali, come di sopra è detto, tutte erano avvelenate nel sangue di quella idra lernea la quale uccisa avea; ed essendo dalla detta saetta fedito e gravemente dal veleno tormentato, acciocchè compiuto fosse il vaticino della figliuola, cominciò a pregar gl’iddii che il facessero mortale, acciocchè egli potesse morire: la qual grazia gli fa conceduta, laonde egli si morì; e dopo la morte sua fu dagl’iddii trasportato in cielo, e fu posto nel cerchio del zodiaco, ed è quel segno il quale noi chiamiamo sagittario:

Quell’altro è Folo, che fu sì pien d’ira.

Di questo Folo niuna cosa abbiamo, se non che esso fu figliuolo d’Issione e d’una nuvola, come gli altri Centauri. Dintorno al fosso, nel quale i violenti