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36 LA TESEIDE


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E in cotal guisa avendo preso il lito
     Colla sua gente, malgrado di quelle,
     In su un piccol poggio fu salito
     Dirimpetto al castel delle donzelle,
     E comandò che quel fosse guernito,
     Sicchè resister si potesse ad elle
     Senza battaglia, in fin che scaricate
     Fosser le navi, e le genti posate.

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I Greci prestamente scaricaro
     Tutte le navi degli arnesi loro,
     E altri in breve il poggetto afforzaro
     Quanto poterno senz’alcun dimoro:
     Nè dì nè notte mai non si posaro,
     Che forte fu a contastar con loro:
     Ben fer le donne loro ingombro assai,
     Che d’assalirli non ristetter mai.

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Poscia che i Greci furono afforzati
     Sì che le donne niente temieno,
     E’ legni loro in mar furon tirati,
     Per corseggiar d’intorno ove potieno,
     Ed i fediti furon medicati,
     E quegli ancor che ’l mar temuto avieno
     Posati fur, parve a Teseo che stare
     Quivi porria più nuocer che giovare.