Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/300

Da Wikisource.
130

di zeffiro rischiarato, tornasse a turbarsi? che se fossi in angoscia? dal già detto ne procedevano ben molte cause di maraviglia, le quali sin a che tennero il core, tanto anche da scrivere impedirono il dover della mano. Ma ora le nuove maraviglie soavi nell’anima posano, perchè l’oblivione separante gli amici, non ti possiede la mente, di letizia in turbine dissoluto. E ben tu m’avresti dovuto scrivere, perchè teco le parole cantassi di Simeone: Or manda in pace il servo tuo secondo la tua parola, o Signore. E ben dovesti la tuo nuova allegrezza far sapere all’amico, la quale con pronto favor di fortuna tu senti esserti conceduta. Nè, per quanto il comune amico mi riferì, congiungesti, a mediazione de’ tuoi, un utile desiderabile avvolto per ogni lato in mondani vantaggi; ma la moglie, che, a detto del medesimo amico, è nobile e bella, penso sarà anche buona, giudicandone da te che scegliestila; e da chi te l’ha data. Intesi pure che l’officiò debito a Giunone fu a maraviglia compiuto e, come credo, Imeneo d’intorno al letto nuziale tenne le allegre faci. Mi congratulo quanto posso di tutto; e davvero, se Lucina ti desse prole (che lo farà, come spero), mi sarebbe gratissimo che nelle mie mani si lavasse al sacro fonte battesimale, affinchè gli uniti per amicizia stringesse di più il vincolo della spirituale parentela.

Ora dunque contentandoti di poter compiacere alla nuova compagna perciò avrai di certo, almeno in parte, tralasciato i tuoi studi, dando