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parte seconda | 41 |
XXXIX.
Quando ella il dardo per l’aria vedeva
Zufolando volare, e poi nel viso
Guardò del suo amante, il qual pareva
Veracemente fatto in paradiso,
Di quel lanciare forte le doleva,
E tocca da pietà lo mirò fiso,
E gridò forte: oimè! giovane, guarti,
XL.
Il ferro era quadrato e affusolato,
E la forza fu grande, onde e’ si caccia
Entro la quercia, e tutto oltre è passato,
Sì com’avesse dato in una ghiaccia:
Ell’era grossa sì che aggavignato
Un uomo non l’avrebbe con le braccia;
Ella s’aperse, e’ l Fonte/commento: Milano, 1974asta dentro entroe,
XLI.
Mensola allor fu lieta di quel tratto,
Che non aveva il giovine fedito,
Perchè Amor già le aveva del cor tratto
Ogni crudel pensiero e fatto unito;
Ma non però ch’aspettarlo a niun patto
Pur lo volesse, o pigliasse partito
D’esser con lui, ma lieta sarie stata
Di non esser da lui più seguitata.