proposito fu ricordato il caso infelicissimo succeduto al duca Carlo
di Borgogna, il quale, ancor che fosse stimato il fulmine della
guerra, l’Orlando e il Marte de’ suoi tempi, dagli svizzeri nondimeno con la maggior parte del suo esercito fu tagliato a pezzi:
tutto perché l’uomo che difende la libertá ha venti mani e altrettanti cuori. E fu anco considerato che, come ricercava il bisogno,
in tempo brieve a’ prencipi non essendo possibile debellar tante
Libertadi, che col molto che vi averebbono consumato, il negozio
si rendeva impossibile; percioché gli stessi olandesi e zelandesi
ad ogni prencipe avevano insegnato che se, con lungo tempo
maneggiar le armi, agguerrivano i popoli che difendevano la
libertá loro, li facevano divenir insuperabili. E dissero che ciò
accadeva perché la caritá della patria libera non solo rende il
cuor de’ suoi cittadini in infinito intrepido e le mani pronte,
ma l’animo fedele e svegliato l’ingegno; e fu detto ancora
che duro negozio per le mani aveva quel prencipe, che contro l’inimico suo non poteva servirsi di quel cannone caricato di scudi di oro, che sbaragliava tutti gli eserciti e che
dava vinte tutte le guerre e che il mirabile effetto faceva di
uccider nell’animo di un uomo la fedeltá. E intorno a questo
particolare molta riflessione fu fatta sopra le moderne azioni
degli olandesi e zelandesi, i quali, per la sviscerata affezione
che sempre avevano portata alla libertá della patria loro, cosi
gagliarda resistenza avevano saputo fare non meno al ferro che
all’oro di quella valorosa e pecuniosa nazion spagnuola, che
tanto esattamente possiede la scherma di ben sapere maneggiar
l’uno e l’altro; e, quel che fu tenuto cosa vicino al miracolo,
che in un tempo medesimo avessero saputo e potuto difender
la novella libertá loro contro l’aperta forza degli spagnuoli non
meno che contro gli occulti inganni de’ franzesi, degli inglesi,
e sopratutto dai sottilissimi artifici di quella fina volpe del prencipe di Oranges: i quali tutti, sebbene sotto vari e speciosi
pretesti di libertá, cosí avevano animo di farsi signori di quegli
Stati e signoreggiarli, come il re di Spagna di ridurli sotto
il suo antichissimo dominio. A questa poi sí aggiunse la seconda e molto piú importante diffícultá; percioché fu posto in