Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/211

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[St. 3-6] libro i. canto xi 201

       Fuggitevi de qui, vituperati!
     Disse Agricane, popol da nïente;1
     Nè miei vasalli più vi nominati,
     Ch’io non voglio esser re de cotal gente.
     Via nel mal ponto! e me quivi lasciati;
     Chè io molto meglio restarò vincente
     Sol, come io sono, de questa battaglia,
     Che in compagnia de voi, brutta canaglia.

        Così dicendo, si fa largo fare,2
     E Sacripante alla battaglia invita.
     Or non doveti, Segnor, dubitare
     Se ben l’accetta quella anima ardita;
     E incontinente un messo ebbe a mandare
     Dentro alla terra, alla dama fiorita;
     Pregando lei che su la rocca saglia,
     Per radoppiarli il core alla battaglia.

        Venne la damisella sopra al muro,3
     E mandò un brando al re di Circasia,
     Ad ogni prova tagliente e sicuro.4
     Il re Agricane gran doglia ne avia,5
     Pur diceva ghignando: Io non mi curo,
     Chè quella spada al fin serà la mia,
     E Sacripante insieme, e quel castello,
     Con quella ria putana de bordello.

        Non se vergogna, brutta incantatrice,
     Ad altro più che a me portare amore,
     Chè se puotea chiamar tanto felice
     E aver del mondo la parte maggiore.
     Certo il ver de le femine si dice,
     Che sempre mai se apprendeno al peggiore:6
     Il re de’ re puotea aver per marito,
     E un vil circasso tol per appetito.

  1. P. e popol.
  2. Ml., Mr. e P. si fa.
  3. T., Ml. e Mr. Vene.
  4. Ml. e Mr. prove.
  5. Ml. E il.
  6. Mr. omm. se.