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264 orlando innamorato [St. 47-50]

         Grande allegrezza ferno i duo germani,
     Poi che se fo l’un l’altro cognosciuto.
     Or Dragontina fa lamenti insani,
     Chè vede il suo giardino esser perduto.
     Lo annel tutti e’ suoi incanti facea vani:
     Sparve il palagio, e mai non fo veduto;
     Lei sparve, e il ponte, e il fiume con tempesta:
     Tutti e’ baron restarno alla foresta.

         Ciascun pien di stupor la mente avia,
     E l’uno e l’altro in viso si guardava;
     Chi sì, chi non, di lor se cognoscia.
     Primo di tutti il gran conte di Brava
     Fece parlare a quella compagnia,
     E ciascadun, pregando, confortava
     A dare aiuto a quella dama pura,
     Che li avea tratti di tanta sciagura.1

         Raconta de Agricane il grande attedio,
     Che avea disfatta sua bella citade,
     Et intorno alla rocca avia lo assedio.
     Già son quei cavallier mossi a pietade,
     E giurâr tutti di porvi rimedio,
     In sin che in man potran tenir le spade,
     E di fare Agricane indi partire,
     O tutti insieme in Albraca morire.

         Già tutti insieme son posti a camino,
     Via cavalcando per le strate scorte.
     Ora torniamo al falso Trufaldino,
     Che dimorava a quella rocca forte.
     Lui fu malvagio ancor da piccolino,
     E sempre peggiorò sino alla morte;
     Non avendo i compagni alcun suspetto,
     Prese e’ Cercassi e i Turchi tutti in letto.

  1. Mr. trato.