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orlando innamorato |
[St. 3-6] |
E se incontrarno insieme e due baroni,
Che avean possanza e forza smisurata,
E nulla se piegarno delli arcioni,
Nè vi fo alcun vantaggio quella fiata.
Poi se voltarno a guisa de leoni;
Ciascun con furia trasse for la spata,
E cominciâr tra lor la acerba zuffa.
Or l’altra gente gionge alla baruffa;
Sì che fu forza a quei duo cavallieri
Lasciar tra lor lo assalto cominciato,
Benchè se dipartîr mal volontieri,
Chè ciascun se tenea più avantaggiato.
Il conte se retira ai suoi guerreri,
Brandimarte li è sempre a lato a lato;
Oberto, Chiarïone et Aquilante
Sono alle spalle a quel segnor de Anglante.
Et è con loro il franco re Adrïano,
Segue Antifor e lo ardito Grifone,
Et in mezo di questi il re Ballano.
Or la gran gente fora di ragione
Per monte e valle, per coste e per piano,
Seguendo ogni bandiera, ogni pennone,
A gran roina ne vien loro adosso,
E con tal crido, che contar nol posso.1
Dicean quei cavallier: Brutta canaglia,
E’ vostri cridi non varran nïente;
Vostro furor serà foco di paglia,
Tutti sereti occisi incontinente.
Or se incomincia la crudel battaglia2
Tra quei nove campioni e quella gente;
Ben se puotea veder il conte Orlando
Spezzar le schiere e disturbar col brando.
- ↑ Ml. e Mr. E con tanto; P. Con tanto.
- ↑ Ml., Mr. e P, crudel.