Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/310

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300 orlando innamorato [St. 59-62]

         Manda a pregarlo che senza tardanza
     Gli piaccia aiuto al suo patre donare;1
     E se mai de lui debbe aver speranza,
     Voglia quel giorno sua virtù mostrare;
     E che debbia tenire in ricordanza
     Che dalla rocca lo puotria guardare;2
     Sì che se adopri, se de amore ha brama,
     Poichè al iudicio sta della sua dama.

         Lo inamorato conte non si posa,
     E trasse Durindana con furore,
     E fie’ battaglia dura e tenebrosa,
     Come io vi conterò tutto il tenore.
     Ma al presente io lascio qui la cosa,
     Per tornare a Ranaldo di valore,
     Qual, come io dissi, dentro un bel verziero
     Vide giacersi al fonte un cavalliero.

         Piangea quel cavallier sì duramente,
     Che avria fatto un dragon di sè pietoso;
     Nè di Ranaldo si accorgea nïente,
     Perchè avea basso il viso lacrimoso.
     Stava il principe quieto, e ponea mente
     Ciò che facesse il baron doloroso;
     E ben che intenda che colui se dole,
     Scorger non puote sue basse parole.

         Unde esso dismontava dello arcione,
     E con parlar cortese il salutava;
     E poi li adimandava la cagione
     Perchè così piangendo lamentava.
     Alciò la faccia il misero barone:
     Tacendo, un pezzo Ranaldo guardava,
     Poi disse: Cavallier, mia trista sorte
     Me induce a prender voluntaria morte.

  1. Mr. omm. suo.
  2. Ml. e Mr. porìa; P, potrà.