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402 orlando innamorato [St. 3-6]

         Perchè quella era la sua Fiordelisa,
     Tutto il suo bene e vita del suo core;
     Sì che pensati voi or con qual guisa
     Se cangiò Brandimarte de colore.
     Era l’anima sua tutta divisa:
     Parte allegrezza e parte era dolore,
     Chè d’averla trovata era zoioso,
     Ma del suo mal turbato e doloroso.

         Più non indugia, che salta nel piano,
     E lega Brigliadoro ad una rama;
     Va con gran fretta il cavallier soprano
     Per discioglier colei che cotanto ama;
     Ma quello omo bestiale et inumano
     Ch’era nascoso in guardia de la dama,
     Come lo vide, uscì de quel macchione,
     E imbraccia il scudo et impugna il bastone.

         Era quel scudo tutto de una scorza
     Ben atto a sostenire ogni percossa,
     Nè dubbio è che se piega o che se torza,
     Perchè de un gran palmo egli era grossa.1
     Omo non ave mai cotanta forza,
     Cavalliero, o gigante di gran possa,
     Quanto ha quello omo rigido e selvaggio:
     Ma non cognosce a zuffa alcun vantaggio.

         Abita in bosco sempre, alla verdura,2
     Vive de frutti e beve al fiume pieno;
     E dicesi ch’egli ha cotal natura,
     Che sempre piange, quando è il cel sereno,
     Perchè egli ha del mal tempo alor paura,
     E che ’l caldo del sol li venga meno;3
     Ma quando pioggia e vento il cel saetta,
     Alor sta lieto, chè ’l bon tempo aspetta.

  1. Mr. eliera; P. ella.
  2. Ml. e Mr. nel; P. al.
  3. Ml. Chel caldo; Mr. Chel caldo de il; P. E che ’l caldo.