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418 orlando innamorato [St. 11-14]

         Tra il forte Oberto e quel re de Turchia
     La zuffa cominciata ancor durava;
     Torindo la battaglia mantenia,
     A benchè Oberto forte lo avanzava.
     Più fier cresce lo assalto tutta via,
     In quei tre lochi ogni om se adoperava;
     Vero è che con più ardore et altra guisa1
     Se combattea là dove era Marfisa.

         Ma poi de tutte tre queste battaglie2
     Vi contaraggio il fin, ciò vi prometto;
     Or convengo narrarvi altre travaglie
     De il conte Orlando, che giva soletto
     Tra l’aspre spine e le saxose scaglie,
     Dove il lasciai, in quel folto boschetto;
     Sol di trovare il suo compagno ha cura,
     Sempre cercando insino a notte scura.

         Da poi che ’l giorno al tutto fu passato,
     E già splendia nel cel ciascuna stella,3
     E non trova colui che egli ha cercato,
     Nè scontra che de quel sappia novella,
     Smonta Baiardo e discese nel prato,
     Et avea seco quella damigella
     Di cui longo parlare aveti odito,
     Qual fie’ la beffa al suo vecchio marito.

         Lei de essere assalita dubitava,
     E forse non gli avria fatto contrasto;
     Ma questo dubbio non gli bisognava,
     Chè Orlando non era uso a cotal pasto.
     Turpino affirma che il conte de Brava
     Fo ne la vita sua vergine e casto.
     Credete voi quel che vi piace ormai;
     Turpin de l’altre cose dice assai.

  1. P. e d’altra.
  2. Ml. tute e.
  3. T., MI, e P. splendea.