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422 orlando innamorato [St. 27-30]

         Rotta che fo la pietra per traverso,
     Duo tori uscirno con molto rumore,
     Ciascun più fiero orribile e diverso,
     Con vista cruda e piena di terrore.
     Le corne avian di ferro, e il pel riverso
     Tutto alla testa, e di strano colore,1
     Però che or verde, or negro se mostrava,
     Or giallo, or rosso, e sempre lustrigiava.

         Aperse Orlando il libro incontinente;
     Così diceva a ponto la scrittura:
     Cavallier, sappi che serai perdente,
     Se ad occider quei duo tu poni cura,2
     Chè con la spada faresti nïente;
     Ma se vôi trare a fin questa ventura,
     Pigliarli te convien con molta pena
     E legarli ambi insieme a una catena.3

         Poi che sian gionti, ti conviene andare
     Là dove vedi la pietra intagliata,
     E il campo ivi de intorno tutto arare;
     E questo è quanto alla prima sonata.
     Nella seconda torna a riguardare,4
     Perchè il modo e la via te fia mostrata
     De aver de questa impresa onore o morte.
     Via! via! barone; e fa che te conforte.

         Non fece Orlando al libro più riguardo,
     Ma se rivolse al fraccassato sasso;
     Nè certo bisognava esser più tardo,
     Però che e’ tori uscirno a gran fracasso.
     Esso era già smontato di Baiardo,5
     E lor contra ne andava a fermo passo.
     Or gionse il primo et abassa la testa6
     E ferì in fianco il conte a gran tempesta.

  1. Mr. havia; V. e ’l pel riverso tutto alla testa e di.
  2. T. e Mr. omm. tu; P. duo poni ogni.
  3. Mr. ambidui.
  4. P. seconda poi torna a guardare.
  5. P. Egli.
  6. P. abbassò.