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432 orlando innamorato [St. 7-10]

         Questi due pesci viveno d’ôr fino.
     Ora, per seguitar la mia novella,
     Dico che ogni metallo ha in suo domìno
     De oro e de argento Morgana la bella;1
     Et è venuto per questo confino2
     Da lei mandata quella cucciarella,
     Per farte sempre in tua vita beato,
     Poichè tre volte il suo corno hai suonato.

         Chè non fo al mondo mai più cavalliero,
     Qual lo suonasse la seconda volta,
     Benchè molti provarno tal mestiero,
     Ma sempre a tutti fu la vita tolta.
     Or lascia adunque ogni tristo pensiero,
     Franco barone, e il mio parlare ascolta,
     Acciochè sappi la cosa compiuta,
     Perchè la cuccia al corno sia venuta.

         Morgana, della quale io t’ho parlato,
     Quale è regina delle cose adorne,
     Ha per il mondo un suo cervo mandato,
     Che ha bianco il pelo e d’oro ambe le corne.
     Quel per incanto a modo è fabricato,
     Che in alcun loco mai non si soggiorne,
     Ma sempre, via fuggendo a meraviglia,
     Cerca la terra e non trova chi ’l piglia.

         Nè se potrebbe per forza pigliare,
     Senza l’aiuto di quella cuccietta;
     Lei primamente lo sa ritrovare,
     Poi lo caccia cridando con gran fretta.
     Conviensi quella voce seguitare,
     Perchè lor van legier come saetta;
     La cuccia il caccia in pista con tempesta
     Sei giorni integri, e al settimo s’arresta.

  1. T., Ml. e Mr. e Morgana.
  2. P. venuta.