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42 orlando innamorato [St. 59-62]

        Parve che il ciel se aserenasse intorno;
     Alla sua gionta ogni omo alciò la testa.
     Venìa il marchese in atto molto adorno;
     Carlo li uscitte incontra con gran festa.1
     Non vi sta queta nè tromba, nè corno,
     Piccoli e grandi de cridar non resta:
     Viva Olivier, marchese di Vïena!
     Ride Grandonio e prende la sua antena.2

        Or se ne va ciascun de animo acceso,
     Con tanta furia quanta si può dire;
     Ma chiunche guarda, attonito e suspeso,
     Aspetta il colpo di quel gran ferire;
     Nè solo una parola avresti inteso,
     Tanto par che ciascuno attento mire.
     Ma nello scontro Olivier di possanza
     Nel scudo ad alto li attaccò la lanza.

        Nove piastre de acciaro avea quel scudo:3
     Tutte le passa Olivier de Vïena.4
     Ruppe lo usbergo, e dentro al petto nudo5
     Ben mezo il ferro gl’inchiavò con pena.
     Ma quel gigante dispietato e crudo,
     Ferì in fronte Olivier con quella antena;6
     E con tanto furor di sella il caccia,
     Che andò longe al destrier ben sette braccia.

        Ogni om crede di certo che ’l sia morto,
     Perchè l’elmo per mezo era partito,
     E ciascadun che l’ha nel viso scorto,
     Giura che il spirto al tutto se n’è gito.
     Oh quanto Carlo Magno ha disconforto!
     E piangendo dicea: Baron fiorito,
     Onor della mia corte, figliol mio,
     Come comporta tanto male Iddio?

  1. T. MI. e Mr. uscite.
  2. P. di Vienna buon Marchese! Ride Gr. e la sua antenna prese.
  3. T. acciarro.
  4. P. per soverchia lena.
  5. MI. e Mr. Rompe.
  6. P. Quasi Oliv. allor a morte mena.