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192 orlando innamorato [St. 39-42]

         Per Balisardo avean ripreso core,
     Cridando tutti insieme la canaglia,
     Che non se odì giamai tanto romore.
     Nel mezo della nave è la battaglia;
     Tra lor dà Brandimarte a gran furore,
     Chè tutti non li stima una vil paglia;
     Man roverso e man dritto il brando mena:1
     Tutta la nave è già di sangue piena.

         Così menava Brandimarte ardito,
     Fendendo a chi la testa, a chi la panza.
     Ora ecco Balisardo ebbe cernito,
     Che de una torre armata avea sembianza.
     Già non bisogna che si mostri a dito,
     Chè undeci palmi sopra gli altri avanza;
     E Brandimarte verso lui s’accosta,
     E dietro a meza coscia il colpo aposta.

         Più basso alquanto il brando fu disceso,
     Chè e’ colpi non si ponno indovinare;
     Tagliò le gambe, e cadde. Di quel peso2
     La nave se piegò per affondare.3
     Il busto sopra il legno andò disteso,
     Et ambe due le gambe andarno in mare;
     Qua non vale arte de negromanzia,
     Chè Brandimarte il tocca tuttavia.

         Lui chiamava il demonio con tempesta,4
     Alïel, Libicocco e Calcabrina;
     Ma Brandimarte gli tagliò la testa,
     E via nel mar la trasse con roina.
     Or se incomincia de’ morti la festa5
     Tra la zurmaglia misera e tapina:6
     Chi salta in mare, e chi nella carena,
     Chi per le corde scappa in su l’antena.

  1. P. A questo il capo, a quel le braccia taglia. Da ritto e da roverso — T. e Ml. Ma roverso.
  2. T. e P. cadde di quel; Mr. cadde de quel.
  3. P. nave quasi fu.
  4. P. Quel.
  5. P. Poi si rivolta per finir.
  6. P. e meschina.