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234 orlando innamorato [St. 15-18]

         Onde Ranaldo insieme et Otachieri
     Seguir deliberarno il re lombardo.
     Essi avean trenta miglia cavallieri,
     L’un più che l’altro nobile e gagliardo,
     Che a quella impresa venian volentieri,
     Nè avean de’ Saracini alcun riguardo.
     Passarno e’ monti, e giù nel Genoese
     Sopra del mar la gente se distese.

         Là dietro caminando molti giorni,
     Già di Provenza sono alle confine,
     E, vagheggiando quei colletti adorni,
     Tra cedri, aranci e palme pellegrine,
     Odirno risuonare e trombe e corni
     Oltra a quel monte, e par che il cel roine:
     Di tal strida e furore è l’aria pieno,
     Che par che il mondo abissi e venga meno.

         Ranaldo presto se trasse davante
     Et Otachiero, e sieco il bon Dudone,1
     E lor gente lasciarno tutte quante,
     Tanto che gionti son sopra al vallone,
     Là dove Rodamonte lo africante
     Mena e Lombardi a gran destruzïone.
     Prima sconfitti alla battaglia fiera2
     Avea i Francesi e il duca di Baviera.3

         E’ quattro figli soi feriti a morte
     Eran distesi al campo sanguinoso;
     Nè avendo esso riparo a quella sorte,
     Era fuggito tristo e doloroso.
     E sempre il saracin torna più forte,
     Dissipando ogni cosa il forïoso.
     Già il duca di Savoglia e di Lorena
     Avea spezzati e morti con gran pena.

  1. P. è seco, e il.
  2. T., Ml. e Mr. sconfitta.
  3. T., Ml. e Mr. Avea francesi il.