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324 orlando innamorato [St. 31-34]

         Così parlando, verso del gran pino
     Ove era Brandimarte, se voltava.
     Come lo vidde a piede in sul cammino,
     Subito a terra anch’esso dismontava;
     Nè per virtù ciò fece il malandrino,
     Ma perchè forte il suo ronzone amava:
     Dubitò forse che quel campïone
     Non lo occidesse, essendo esso pedone.

         Senza altramente adunque disfidare,
     Adosso a Brandimarte fu invïato:
     Proprio un gigante alla sembianza pare,
     Tutto di coio e di scagliette armato.
     Col scudo de osso che suolea portare,1
     E il suo baston di ferro e il brando a lato
     Venne alla zuffa, e senza troppo dire
     Se cominciarno l’un l’altro a ferire.

         Sopra del scudo a Brandimarte colse,
     Menando ad ambe mano il rio ladrone;
     E quanto ne toccò tanto via tolse,
     Come spezzasse un pezzo di popone.2
     Il cavalliero ad esso si rivolse3
     Col brando, e gionse a mezo del bastone,4
     E come un gionco lo tagliò di netto:
     Ora ebbe Barigaccio un gran dispetto.

         E saltò adietro forse da sei braccia,
     E trasse il brando senza dimorare,
     E biastemando il cavallier minaccia
     Di farli quel baston caro costare.
     Ma Brandimarte adosso a lui se caccia;
     Or se comincia l’un l’altro a menare
     Ponte, tagli, mandritti e manroversi:
     Mai non fu visto colpi sì diversi.

  1. Ml. e Mr. solia.
  2. Ml., Mr. e P. popone.
  3. Ml., Mr. e P. adesso.
  4. P. al mezzo.