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352 orlando innamorato [St. 15-18]

         Ciascun verso il romore a correr prese,
     Chi qua, chi là, non già per un camino;
     Primo che ogni altro vi gionse il Danese,
     Dopo lui Salamone, e poi Turpino;
     Ma non però spartirno le contese,
     Chè non ardisce il grande o il piccolino
     De entrar tra i duo baroni alla sicura:
     Di que’ gran colpi ha ciascadun paura.

         Ma come gionse Carlo imperatore,
     Ciascun se trasse adietro di presente;
     E benchè egli abbian sì focoso il core,
     Che de altrui poco curano, o nïente,1
     Pur portavano a lui cotanto onore,
     Che se trassero adietro incontinente.
     Il bon re Carlo con benigna faccia,2
     Quasi piangendo, or questo or quello abraccia.

         Intorno a loro in cerchio è ogni barone,
     E tutti gli confortano a far pace,
     Trovando a ciò diverse e più ragione,
     Secondo che a ciascuno a parlar piace.3
     E similmente ancora il re Carlone
     Or con losinghe or con parole audace4
     Tal volta prega e tal volta comanda
     Che quella pace sia fatta di banda.

         La pace serìa fatta incontinente,
     Ma ciascadun vol la dama per sè,
     E senza questo vi giova nïente
     Pregar de amici e comandar del re.
     Or de qua si partia nascosamente
     La damisella, e non scio dir perchè,
     Se forse l’odio che a Ranaldo porta,
     A star presente a lui la disconforta.

  1. T., Mr. e P. curarno.
  2. Ml. e Mr. El (E ’l?)
  3. T. e Ml. ciascuno a.
  4. Ml. e Mr. losinghe.