Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/380

Da Wikisource.
370 orlando innamorato [St. 23-26]

         Un altro, che al suo regno gli confina,
     Venne con gente armata con vantaggio:
     Ciò fu Gualciotto di Bellamarina,
     Forte ne l’armi e di consiglio saggio.
     Poi Pinadoro, il re di Costantina;1
     Questo dal mare è longi in quel vïaggio:
     Quando già fece con gli Arabi guerra,
     Fie’ Costantino al monte quella terra.

         Non par, segnor, che io ne abbia detto assai
     Che lasso son cercando ogni confino?
     E parmi ben ch’io non finirò mai;
     Pur mo se me apresenta il re Sobrino,2
     Che è re di Garbo, come io vi contai.
     Non è di lui più savio saracino;
     Tardocco, re di Alzerbe, venne apresso:3
     Tre vi ne sono ancora, io ve ’l confesso.4

         Quel Rodamonte che è passato in Francia,
     È re di Sarza, et è tanto gagliardo,
     Che non è pare al mondo di possancia.
     Ora vi venne ancora il re Branzardo
     Con belle gente armate a scudo e lancia;
     Re di Bugia se appella quel vecchiardo.
     Lo ultimo venne, perch’è più lontano,
     Mulabuferso, che è re di Fizano.

         Era già prima in corte Dardinello,
     Nato di sangue e di casa reale,
     Che fu figlio de Almonte il damigiello,
     Destro ne l’arme, come avesse l’ale,
     Molto cortese, costumato e bello,
     Nè se potrebbe apponervi alcun male.
     Il re Agramante, che gli porta amore,
     Re de Azumara l’ha fatto e segnore.

  1. Mr. Constantina, e così al v. 8.
  2. P. mi si.
  3. Ml. vene; P. viene.
  4. T. io nel.