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402 orlando innamorato [St. 7-10]

         Il conte Gano e lo ongaro Otachiero,
     Contra di lor spronando a gran baldanza;1
     E Rodamonte, che gionse primero,
     Scontrò nel scudo al conte di Maganza.
     Tutto il fraccassa il saracino altiero,
     E usbergo e ’l fianco passa con la lanza.
     Turpino il dice, et io da lui lo scrivo,
     Che Satanasso alor lo tenne vivo.

         Questo servizio allor gli fie’ di certo,
     Per far dapoi dell’anima più straccio.
     Or Feraguto, il cavalliero esperto,
     Ben dètte ad Otachier più presto spaccio;
     Usbergo e scudo tutto gli ebbe aperto,
     Dietro a le spalle andò di lancia un braccio.
     Caderno entrambi a grave disconforto:
     L’un mezo è vivo, e l’altro al tutto morto.2

         E’ dui pagan lasciâr costoro in terra,
     E dan tra’ nostri a briglia abandonata;
     Il conte Gano ben presto si sferra,
     E se nascose l’anima dannata.
     Or chi me aiuta a ricontar la guerra
     Che fan color, crudele e disperata?
     Io non mi credo mai di poter dire
     L’aspre percosse e il lor crudo ferire.

         Lingua di ferro e voce di bombarda
     Bisognarebbe a questo racontare,
     Che par che ’l cel de lampi e di foco arda,
     Veggendo e’ brandi intorno fulminare;
     E, benchè nostra gente sia gagliarda,
     Contra a’ duo saracin non può durare,
     Come iudichi il cel quel giorno a morte
     Lo imperatore e la real sua corte.34

  1. Ml. spronarno.
  2. Ml. e P. omm. è.
  3. T. e Ml disperata
  4. T. e Ml. sua real.