Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/87

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riodo geologico18. Nondimeno, press’a poco da Omero in poi la nostra specie resta stazionaria; fin da Epicuro, che già conosceva la costanza della forza e della materia, l’essenza del mondo materiale fu incomprensibile; e incomprensibile fu, fino da Platone ed Aristotele quella del mondo spirituale; e prima che si compia la profezia di Haeckel la terra dovrebbe diventare inabitabile. Ma se qualcuno qui pecca contro l’embriologia, quest’è il profeta di Jena. Per quanto in fretta o lentamente progredisca il cervello umano, esso deve attenersi al tipo dato, la cui più alta creazione sarebbe l’irraggiungibile Intelligenza di Laplace. Ma poichè i confini della scienza naturale valgono anche per essa, nemmeno con ulteriore sviluppo l’umanità potrà mai sorpassarli, e se il signor Haeckel non sa obiettare alla mia dimostrazione altro che la possibilità di uno sviluppo paratipico, io avrò la ragione dalla mia.

Non con assoluta convinzione presento come sesta difficoltà il pensiero intelligente e l’origine del linguaggio, ad esso strettamente legata. Fra l’ameba e l’uomo, fra i neonati e gli adulti c’è senza dubbio un abisso immenso, ma fino ad un certo grado si può superarlo. Lo sviluppo della capacità spirituale nella classe degli animali conduce questi obiettivamente fino alla scimmia antropoide; per poter nell’individuo arrivare dalle più semplici sensazioni ai più alti gradi di attività spirituale, basta probabilmente alla teoria della conoscenza la memoria e la capacità di generalizzazione19. Per quanto