Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/135

Da Wikisource.

— 97 —

2. E io Giuseppe camminavo [e non camminavo]1. E guardai su nell’aria e vidi l’aria colpita da stupore, e guardai alla volta del cielo e la vidi ferma, e gli uccelli del cielo immobili. E guardai nella terra e vidi un vassoio giacente e degli operai coricati (a mensa), e le loro mani (eran) nel vassoio: e quelli che stavan masticando non masticavano, quelli che pigliavan su (il cibo) non l’alzavano (dal vassoio), e quelli che (lo) stavan portando alla bocca non (ce lo) portavano, e i visi di tutti eran rivolti a guardare in alto. Ed ecco delle pecore erano spinte innanzi, e [non avanzavano ma] stavan ferme, e il pastore levò la mano per percuoterle [col bastone], e la sua mano restò per aria. E guardai alla corrente del fiume, e vidi le bocche de’ capretti poggiate sull’(acqua) e che non bevevano. E tutte le cose in un istante furon risospinte dal loro corso2.

XIX.

1. Ed ecco una donna che3 scendeva dalla montagna e mi disse: «O tu, dove vai?». E dissi: «Cerco una levatrice ebrea». E rispondendo mi disse: «Sei d’Israele?» E io le dissi: «sì». E lei: «E chi è che partorisce nella grotta?». Dissi io: «La mia promessa sposa». E mi disse: «Non è tua moglie?». E io le dissi: «È Maria, che fu allevata nel tempio del Signore, e l’ebbi in sorte per moglie; e (tuttavia) non è mia moglie, ma ha concepito per opera dello Spirito Santo». E gli

  1. Il brusco passaggio dalla terza alla prima persona difficilmente può spiegarsi in altro modo, che come una trascrizione da una fonte preesistente. Se si trattasse della sola descrizione della immobilità del creato nel momento della nascita, potrebbe pensarsi a una semplice interpolazione, tanto più che il passo manca in alcuni manoscritti; ma il racconto in prima persona continua per parte del c. XIX. Che alcuni copisti abbian cercato di toglier via l’inconveniente, restituendo dappertutto la terza persona, non fa naturalmente meraviglia.
  2. Cioè ripresero il loro corso normale. È questa la traduzione preferita dai moderni (Meyer, Michel, Pistelli, James, ecc.) ed esprime senza dubbio un concetto molto acconcio, e ha in suo appoggio la traduzione siriaca; ci sembra tuttavia poco conciliabile col significato del verbo ἀπελαύνω e con l’uso dell’imperfetto. Se tale è il senso originale del passo, bisogna dire che la lezione del testo greco è corrotta. Ὑπὸ θῆξιν (ovv. ὑлὸ θήξει) è espressione assai rara (e quindi variamente deformata dai copisti), che si legge nel senso di «all’istante, in un momento», anche in Epifanio.
  3. Parecchi manoscritti καὶ εἶδον γυναίκα «e vidi una donna». Questa donna era appunto una levatrice.