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Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/212

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lui piace ad ogni altro piaccia. Più agevole dunque è il mol- tiplicar gli amanti che gli amici. La quinta ed ultima ragione, pur anche d’Aristotale, è perché l’amicizia unisce tutti gli amici in modo che non solamente l’amico con gli amici suoi ed eglino con lui, ma i suoi amici tra loro ancora deono esser amici. Ma l’annodamento di molti cuori in un groppo è malagevole a stringere: e perٍ pochi possono esser gli amici. Ma l’amor se unisce l’amante con gli amati e gli amati con l’amante, non è perٍ di mestiere che anche gli amati sieno tra loro amanti. Più agevole è dunque il molti- plicar gli amanti che gli amici. Or vedete come niuna di quelle ragioni che s’adducono contra la moltiplicazione de- gli amici vale contra gli amanti. Onde, al nostro filo ritor- nando, conchiudiamo che d’intenso e di perfetto amore se si puٍ amar più d’un amico, più agevolmente si puٍ amar più d’un amante: ch’era il nostro secondo argomento. Siegue il terzo, che si forma dallo scioglimento delle ragioni contrarie. Imperocché se l’amor di più d’uno non potesse esser intenso e perfetto, ciٍ sarebbe, s’io non m’inganno, per alcuna delle ragioni che siamo per apportarne: ma niuna di queste con- chiude: non ha dunque da credersi che l’amor di più d’uno ad un tempo non possa esser intenso e perfetto. Proporrem dunque le ragioni contrarie, e per minor fatica della vostra e della mia memoria, secondo che le proporremo, verremo anche ad una ad una disciogliendole. V. Si propone il primo argomento contrario, preso DALLA IMMORTALITہ ED INDIVISIBILITہ D’AMORE, E SE GLI RI- SPONDE. — Io so, noi posso negare, che molti non solo de- gli antichi scrittori, ma d’itomini gravissimi che sono or qui presenti, affermano che intenso e perfetto amor non puٍ esser che d’un solo: ed io veramente porto all’autorità d’uo- mini cotali quella riverenza che dee rozzo discepolo a gran maestro: porto riverenza alla dottrina loro, ma, mi perdonino, io non do fede alle lor parole: reverisco l’ingegno, ma non mi fido del cuore. Vo’ dir che in somma, quando scrivono o