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ATTO QUARTO
non mi sa dar novella.
Niso.Ed in qual parte omai potrem seguirle?
Amin.Senz’orma e senza traccia,
che più seguirle a caso? G son già stanco.
Meglio è che ’n questo luogo, ove si scopre
da lungi ogni cammino,
appiè di que’ be’ faggi
riposando, veggiam se quinci intorno
appariranno, mentre
l’aura con fresca mano a l’arsa fronte
il sudor ne rasciuga.
Niso.Andiam. Ma che vegg’ io?
là entro in riva al bosco,
fra quegli sterpi e ? tronco?
Amin.Ninfa sembra a le vesti.
Oh ella è Celia: mira
quella gonna d’azzurro,
que’ coturni d’argento,
quell’arco d’oro. È Celia,
che giace a l’ombra; è dessa.
Niso.Deh Celia a l’ombra giace!
Vegna chi veder vuole ،
giacer a l’ombra il sole. [
Amin.Di’ pian, che dorme. 1
Niso.E dorme?
Oh se per me pietoso
(non dico uomini o dèi)
oh se per me pietoso
un sogno, un’ombra almeno,
or che dorme secura e non sen guarda,
gisse colà davanti
a quell’anima cruda, effigiando
- l’addolorato Niso
con isquallide labbia,
in atto di morir chiederle aita!
Chi sa? Ben per me provo