Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/34

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stesso avverrà tra fratelli : tutti quanti furon funestamenle affratellati nel peccato si troveranno uniti e contrastanti nella pena.

Nel « volgare delle elemosine il nostro poeta insegna che s'ha da fare per onorar Dio e salvar l'anima; tre cose specialmente: amare la Vergine, confessarsi spesso, far elemosina; ma il soggetto predoninante è quest'ultimo che si svolge dal verso 105 al 1050. Anche qui, nonostanti quelle ripetizioni talora stucchevoli che ricorrono in tutte le sue composizioni, è varia la vicenda degli argomenti, frequente il succedersi di graziosi apologhi seguiti ciascuno dalla consueta « amoralità ». L'elemosina va fatta con criterio, particolarmente ai religiosi che van per il mondo a predicare, ai poveri frati rhe vivono in contemplazione, ai propri vicini bisognosi:

specialmente plu anche andar a reguerir
quilli k'en infirmi o poveri ke no se pon mantenir...
quest'è lemosina drigia ki vol ben implegar...

Nè s'ha da dar solo il savrabbondante :

multi homini fan a li poveri lemosine reçitae
de quel mangià ke g'avanza, dre peze resmuliae
pur quelle cosse solenghe k'en vile on rezitae
voler donar a Criste per soa brutedhae;