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pechè M. Pesaro, nel tempo della nostra conferenza in Gorizia, avesse ricusata l’offerta, che io gli faceva, della mediazione della Repubblica per far rientrar nell’ordine queste piazze. Tutti i processi verbali che sono stati compilati dai differenti Provveditori di Brescia, di Bergamo, e di Crema, ov’essi attribuiscono l’insurrezione di questi paesi ai Francesi, sono una serie d’imposture, il di cui scopo sarebbe inesplicabile, se non fosse quello di mostrare agli occhi dell’Europa la perfidia del Senato Veneziano. Si è scaltramente profittato del tempo in cui si credeva che io mi trovassi imbarazzato nelle gole della Carintia, avendo a fronte l’armata del Principe Carlo, per commettere questa perfidia senza esempio, se la storia non ci avesse trasmessa quella contro Carlo VIII, ed il Vespro Siciliano. Si è mostrata più astuzia che in Roma, cogliendo un momento in cui l’armata si trovasse più occupata; ma si riuscirà ad esser più avventurosi? Il genio della Repubblica francese, che ha lottato contro tutta l’Europa, sarà forse venuto ad arrenare nelle Lagune di Venezia?

1. Un vascello da guerra veneziano ha attaccato, e maltrattato la Fregata la Bruna, prendendo sotto la sua protezione un convoglio austriaco.

2. La Casa del Console di Zante è stata bruciata; il Governo ha veduto con piacere l’insulto commesso contro un agente della Repubblica francese.

3. Dieci mila contadini armati, e tenuti a soldo dal Senato, hanno assassinato più di 50 Francesi su la strada che porta da Milano a Bergamo.

4. La città di Verona, quella di Venezia, e di Padova son piene di truppe; da per ogni dove si arma, contro ciò che mi aveva promesso M. Pesaro, Savio grande della Repubblica Veneta.

5. Chiunque mai avesse dato assistenza alla Francia è arrestato, e imprigionato. Gli agenti dell’Imperatore sono festeggiati, e trovansi alla testa degli assassinj.

6. Il grido di riunione è da per tutto: morte ai Francesi; da per tutto i predicatori, i quali non predicano se non ciò che vuole il Senato, fanno ripercuotere grida di furore contro la Repubblica francese.