Pagina:Brambilla - Sopra le Odi di Orazio tradotte da Mauro Colonnetti.djvu/11

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G. C.

O che in giusto trionfo i Parti ei tragge,
Che già sul Lazio soprastavan fieri,
O da rimote orientali piagge
Gl’Indi, ed i Seri;

Giusto trionfator tragga in catene,
I Parti formidati, al Lazio fieri,
E dall’estreme orientali arene
Pur gli Indi e i Seri:

Qui ambedue mi fanno dispiacevole il primo verso con le quattro sillabe to, tri, ti, tra, che pare un salterello che scoppi. Soprappiù il Gargallo, usando tragge in luogo di tragga, dà in una brutta licenza, che molti a ragione chiameranno errore in grammatica.

G. C.

Giusto e minor di te la terra ei curi:
Tu rimbombar sotto il gran carro il cielo,
Tu rovesciar farai su’ boschi impuri
Vindice telo.

Ei saggio per te regga i popol vasti;
Col grave cocchio tu l’Olimpo scuoti,
Tu con le ultrici folgori i non casti
Luchi percuoti.

Se domandassi quale ti sembra migliore di queste due stanze, crederei fare ingiuria al tuo buon gusto; perchè il Colonnetti traduce da vero maestro, e (non imputandogli a colpa la stroncatura di popoli, che a me pare alquanto sforzata) con grande abbondanza e facilità di poetica vena: il Gargallo da principiante. In fatti curar la terra è modo basso e prosastico; rovesciar teli è un parlare appena comportabile ad un Tedesco che barbareggi la nostra lingua. Dirò anche aver più forza e sublimità: quaties Olympum, che farai rimbombare il cielo; meglio esprimere la infiammata ira di Giove il plurale fulmina, che non un telo; e tenére un certo che di più splendido e più maestoso gravi curru, che sotto il gran carro. Ora esaminiamo

Ode iii. del lib. iii.
G. C.

Non popolo furente
Di colpe instigator, non fier cipiglio
Di tiranno, che altrui sforzi al delitto,
Nè dell’implacid’Adria Austro fremente
Duce può il giusto in sua sentenza invitto
Scuter giammai dal fermo suo consiglio;
Nè del gran Giove il fulmine sonante.
Con impavido ciglio,
Se de l’eteree spere in pezzi infrante
L’alta compage piombi
Stto il suo ruinar fia che s’intombi.

Chi tenace è del suo giusto consiglio,
Non l’iniquo imperar di plebe ardente,
Nè d’instante tiranno il truce piglio
Svolger mai puote la sua salda mente;
Non de l’Adria signor l’Austro lo move,
Nè l’ignea mano del tonante Giove;
Disfatto cada il mondo,
Impavido morrà sotto il gran pondo.

Nella traduzione del Colonnetti, eccettuato il gran pondo, che mal conserva l’imagine d’una ruina, tutto mi riesce e mi gusta. Oh quante mende nell’altra! Instigator di colpe è una freddura verso il prava iubentium; che denota l’onnipotenza di un popolo commosso a ribellione ed a furia; che è, non solo