Pagina:Cabala del cavallo Pegaseo con l'aggiunta dell'Asino Cillenico.djvu/59

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dialogo ii. 43
vostre, come quelle de l’api e de le formiche, non hanno nome d’intelletto, ma d’instinto. O pur dirò, che l’instinto di quelle besliole è più degno che l’intelletto vostro.
Seb.
Lasciamo per ora di discorrere più ampiamente circa questo, e torniamo a noi! Vuoi dunque, che, come d’una medesima cera o altra materia si formano diverse e contrarie figure, così di medesima materia corporale si fanno tutti li corpi, e di medesima sustanza spirituale sono tutti li spiriti?
Onor.
Così certo; e giongi a questo, che per diverse ragioni, abitudini, ordini, misure e numeri di corpo e spirito sono diversi temperamenti, complessioni, si producono diversi organi, ed appaiono diversi geni di cose.
Seb.
Mi par, che non è molto lontano, nè abborrisce da questo parere quel profetico dogma, quando dice, il tutto essere in mano de l’universale efficiente, come la medesima luta in mano del medesimo figolo, chè con la ruota di questa vertigine de gli astri viene ad esser fatto e disfatto secondo le vicissitudini de la generazione e corrozione de le cose, or vase onorato, or vase contumelioso di medesima pezza.
Onor.
Cosi hanno inteso e dichiarato molti de’ più savi tra’ li Rabbini. Cosi par ch’intendesse colui, che disse uomini e giumenti salverai secondo che moltiplicarai la misericordia. Cosi si fa chiaro ne la metamorfose di Nabuchodonosor. Quindi dubitorno alcuni Saduchini del Battista, se lui fusse Elia: non già per medesimo corpo, ma per medesimo spirito in un altro corpo. In cotal modo di resuscitazione alcuni si prometteno l’esecuzione de la giustizia divina secondo gli affetti ed atti, ch’hanno esercitati in un altro corpo.
Seb.
Di grazia, non ragioniamo più di questo, per che pur troppo mi comincia a piacere e parermi più che verisimile la vostra opinione; ed io voglio mantenermi in quella fede, ne la quale son stato instrutto