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22 e. cais di pierlas

In sentenza arbitrale del 24 di febbraio1, si giudicava a favore dell’abbate Lerinese. Questi per cerziorare i suoi diritti sul territorio e sui confini del medesimo avea prodotto innanzi agli arbitri il diploma stesso di donazione del C.te Guido, sicut dicto monasterio donatum et terminatum fuerat per dominum Guidonem quondam comitem et dominum Vintimilii et dicti Castri do Sepulchro, quod per privilegium bullatum bulla dicti comitis comprobabat. Questa sentenza di alta importanza per i diritti del monastero fu presentata li 10 settembre 1305 dallo stesso priore di San Michele, P. Sicard, al giudice di Ventimiglia, Guglielmo de Baraditis2, che ne fece fare una trascrizione dal notaio Guglielmo di Sarzana: ut solemniter publicatum sit in perpetuum valiturum, non obstante si iam fortunato casu dominium nostrum devastaretur vel aliquo modo perderetur; egli dichiara pure: quoniam lungissimus tempus est quod fuit factum dictum instrumentum et dubitatur si amitteretur quod postea non posset reperiri cartularius sive protocolus notary qui ipsum scripsit, ecc. Il notaio aggiunse che quell’atto è munito di due sigilli di cera bianca di cui uno del vescovo sul quale è incisa una figura episcopale tenente dalla mano sinistra il bastone pastorale, intorno sta la leggenda S. Stephani epi. Vint.; l’altro sigillo è dei consoli della città ed ha un leone e l’iscrizione S. Consulum Vint. Sette notai sono firmati in calce alla copia di quest’atto. Sulla pergamena originale si vedono le tracce dell’esistenza dei due sigilli di cui è caso in questa dichiara.

Osserveremo ancora come nell’antica pergamena fu alterata la denominazione di uno dei punti di confine della Se-

  1. Doc. 23.
  2. Doc. 23.