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48 e. cais di pierlas

Castellano della Turbia e di Salomone, giudice di Nizza per i Conti di Provenza, quei di Monaco riconobbero la loro dipendenza da Rostagno e Feraudo d’Eza, signore della Turbia, per i diritti di pascolo, di banno di far la legna, ed altri. Finalmente nel 1215 i Genovesi cominciarono a fabbricare il loro castello, come ce lo narra il cronista Oggero Pano: in mense junio sexto die Fulco de Castello cum pluribus nobilibus civibus ivit cum galeis tribus et aliis lignis portantibus lignamen et calcinam et ferramenta multa ad podium Monachi et decimo die junii castrum edificare ceperunt et antequam redirent ad proprium aedificarunt turres quatuor et murum in circuitu altitudine palmorum XXXIII. Essi ottennero poi nel 1220 dall’imperatore Federico la conferma di Monaco e della facoltà di costruirvi una fortezza; concedimus eidem comuni ut liceat eis edificare et edificatum tenere et habere castrum videlicet super portum Monachi ad honorem Imperii et utilitatem Comunis Januae.

Anche colla stessa città di Nizza la Repubblica di Genova avea stretti patti obbligando quella ad hostem et cavalcatam faciendam et collectam moris dandam et januensem compagnam.

Che potevano fare in siffatte condizioni di cose i Conti di Ventimiglia e la loro antica città? Erasi questa rivolta verso i Conti di Provenza quando gli affari dei Genovesi parean meno favorevoli, ma con poco buon frutto.

I Conti essi pare abbandonavano poco alla volta i loro possessi presso la città e l’ombra di giurisdizione che si era loro lasciata.

Così li 8 settembre 1185 il conte Ottone fratello di Guido cedeva e confermava al Comune di Ventimiglia i diritti e privilegi che già gli erano stati concessi dal fratello