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ne rallegreremmo assaissimo nel suo e nel nostro interesse.

Il Minervini siede sui banchi dell’estrema sinistra, colla quale vota costantemente.





Siciliano, eletto per dato e fatto del Cordova e venuto alla Camera sotto gli auspici del Cordova, non ha, sembra, volontà propria, ma vota costantemente col Cordova, come e quanto i tre cugini di esso: i Camerata-Scovazzo. Il Basile è uomo di legge; e su materie legali ha preso talvolta la parola, non sappiamo con quanta autorità.




LA MASA GIUSEPPE


deputato.


Appartiene ad una famiglia popolana della Sicilia. Giovine ardente, poeta pieno di amor patrio, si compromise di buon’ora all’occhio più che geloso del tirannico governo borbonico e dovette emigrare. Prese stanza a Firenze, ove coltivò le lettere e più specialmente la poesia, stringendo ottime relazioni, e facendosi un certo nome.

Ma informato che la nativa Palermo, in cui l’ardente desiderio di scuotere il giogo borbonico erasi ognor fatto più vivo, stava per rinnovare un moto non dissimile dai famosi suoi vespri, si mise in viaggio e sormontando non pochi rischi, penetrò in essa ed esponendosi ad ogni sorta di pericoli si diede ad organizzare la rivolta e fu uno dei primi che recatosi sulla piazza della Fieravecchia intimò risolutamente la guerra ai soldati di Ferdinando II.