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senatore.


Noi non sappiamo in verità che cosa dire della vita di un uomo, che ha una riputazione così colossale da chiamarsi piuttosto mondiale, che europea.

Se dovessimo analizzare l’esistenza dello scrittore, seguirlo passo a passo nella sua luminosa carriera, prendere ad esaminare le sublimi opere sue, ognun comprende che non ci basterebbe un volume a raggiunger l’intento. D’altronde si conosce a quest’ora, che i cenni biografici da noi dettati, prendono piuttosto in considerazione la vita politica dei personaggi di cui dobbiamo occuparci, piuttostochè la sommità artistica o letteraria da essi raggiunta. Con questo però non vogliamo negare l’influenza portentosissima esercitata sopra un’intiera generazione da certe grandi opere letterarie, del genere appunto di quelle prodotte da Alessandro Manzoni.

Il suo romanzo dei Promessi Sposi, è uno di quei libri educatori della gioventù e inspiratori di senti menti nobilissimi, di morale e di patriottismo. Gl’inni suoi, sono pur essi un genere di poesia della più alta religione, che non possono non infondere in chi li legge impressioni tali da lasciare incancellabili traccie.

Sotto questo punto di vista, Manzoni è un innovatore, un capo-scuola, del genere il più virtuoso ed elevato; quindi non saprebbeglisi avere abbastanza riconoscenza ed ammirazione.

Di politica propriamente il Manzoni non si è occupato più che tanto; malgrado ciò, il di lui patriottismo inspirava serie inquietudini all’Austria, la quale avrebbe ben voluto potercogliere un pretesto plausibile, per cacciarlo lungi dalla città, che si gloria di avergli dato i natali.

Quando l’eroe dell’indipendenza italiana si è recato a Milano, ha reso visita all’illustre poeta, che lo ha accolto con una indicibile gioja.