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la quale lo seguì nel suo ritiro e volle ed ottenne che in quello egli le continuasse i propri inarrivabili ammaestramenti.

Il movimento di pacifica rivoluzione del 1859 ebbe il professore Zanetti per uno pei più efficaci fautori.

Ora egli è tornato alla sua cattedra e il Governo del Re lo ha elevato alla ben meritata dignità di Senatore.


deputato.


Nella grande nobiltà napoletana, pochi vi sono che possano vantarsi di possedere maggior patriottismo, congiunto a un raro buon senso quale il conte di Castellana possiede.

Egli è stato educato a Roma ed ha avuto la fortuna invidiabile di acquistare una di quelle istruzioni solide e variamente utili ch’è assai raro, o che almeno era assai raro qualche anno addietro, di conseguire in Italia.

L’effetto di un istruzione simile, è quello di rilevare all’uomo, i propri doveri, verso sè stesso, e verso la società, in modo che egli senta il bisogno imperioso dell’adempimento di quei doveri medesimi.

Quindi è che il conte di Castellana, fu di buon ora un uomo serio, utile, ed attivo, mentre intorno a sè vedeva con profondo rincrescimento, i suoi uguali non occuparsi d’altro che di frivolezze o peggio.

Egli è evidente, che il primo bisogno di una persona istruita, e conscia di quanto gli spetta e di quanto spetta ad altrui, è quello appunto d’interessarsi vivamente alla sorte della patria e di tentare ogni mezzo onde ammegliarla.

Disgraziatamente il conte di Castellana non era di quei giovani che amano farsi delle vane e pericolose illusioni, perchè il più spesso non sanno gettare uno sguardo abbastanza profondo intorno a sè medesimi; quindi non tardo a riconoscere che la situazione d’Italia e del Napoletano in ispecial modo era, se non