Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/210

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     Porgessi orecchio, e me n’avresti grado.
     Fa in un’arbore sola un solo nido,
     Ove biscia crudel non abbia accesso.
     Ma tu prendi oggi un ramo, doman l’altro,
     Girando qua e là. Se alcun veggendo
     Il tuo bel volto il loda, amor gli prendi
     Vie più, che ad un amico di tre anni,
     E al primo amador lasci un terzo luogo.
     Tu spiri vanità. Deh! per tua vita
     Ama sempre un amico a te conforme.
     Sì ti farai nella città buon nome;
     Nè ti fia grave Amor, che di leggiero
     Gli spirti doma. Ammolli me, che propio
     Era un acciaro. Or vo tenacemente
     Giugner mie labbra alla tua molle bocca.


SOPRA ADONE MORTO

Idillio XXX

Allor che Citerea
     Vide già spento Adone,
     Con rabuffato crine,
     E scolorita guancia,
     Agli Amoretti impose
     D’addurle il reo cinghiale.
     Essi leggier volando
     E trascorrendo il bosco,
     Trovaro, ed a più doppi
     Il cattivel legaro.
     Chi avvinto con la fune
     Lo tragge prigioniero;
     E chi l’incalza a tergo
     Pungendolo con l’arco.
     Egli movea pian piano
     Per tema di Ciprigna,