Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/65

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SOPRA LA PROPRIA CETRA.

Viemmi talor desio
Di cantar Cadmo, o l’uno e l’altro Atride,
Ma la cetera mia risuona Amore:
Testè le corde rinnovai; d’Alcide
Indi presi a cantar l’opre e ’l valore,
Ella rispose Amore:
Eroi, per sempre addio,
Che la cetera mia risuona Amore.

M.


SOPRA LE DONNE

Natura al tardo bue le corna diede,
Il trar del calcio all’agile destriero,
Velocissimo piede
Ai lepri, ed ampie fauci al lion fero;
Il guizzo ai pesci snelli,
Il vol diede agli augelli,
All’uom senno e prodezza;
E alla donna che diè? Dielle beltade,
La qual di mille scudi e mille spade
Puote agguagliar la forza.
Qual dur non rompe e spezža,
incendio non ammorza
D’un volto la bellezza?

C.