Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/41

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indefinito. La vedetta veglia a la porta d'argento. Una donna matura governa. Un sorriso sfatto della sua rosea bocca un vago bagliore degli occhi ricordo de le lacrime de la voluttà. Il nostro Passano ne la veglia nel tepore de la luce rossa oprime dei mezzi d'amore leggere spole tessenti fantasie multicolori vanno anime erranti per tutti i cammini posano polvere luminosa che posa ne l'enigma degli specchi. La vedetta veglia a la porta d'argento. Fuori è la notte chiamata di muti canti pallido amor degli erranti