Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/257

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lettere 251

nazioni con le proprie loro dottrine. Anzi san Crisostomo ed altri portano l’oracoli de’ diavoli contra i gentili. Però non ho voluto consentire al suo giudizio, perch’è in favor di manichei e contra il senso e l’onor della bolla di Vostra Beatitudine, nemica di manichei. Onde supplico doni al padre Firenzola ordine che lo veda con persone non interessate.

Di piú, si stampò in Iesi il libro della Monarchia del Messia, attissimo a tirar i principi all’obedienza senza i disturbi del Santarello e senza pericolo, ed approbato da esso Mostro e dal vicecommissario del Santo Offizio per tale. Però supplico Vostra Santitá li faccia dar il publicetur, bench’io non l’avessi stampato; e mi obligo far che l’ambasciatori di principi l’approbino, avvertendo che presto faranno opinion commune, che si possa far tribunale sopra san Pietro, il quale fu posto sopra tutti per metter ragione tra principi e populi collitiganti, e tra principi e principi e nazione e nazione. Vostra Beatitudine lo veda come lo vede anche il cardinale Gessi, e proveda; o veramente Vostra Beatitudine mi dia licenza che la Sorbona rivegga tutti questi libri e faccia sian publicati o no, secondo parerá.

Le ricordo anche che il Reminiscentur cercato da tutti, in particolare da monsignor Ingoli, come necessario a tutti missionari, approbato dal vicecommissario del Santo Offizio e dal rettore di sant’Andrea della Valle dottissimo, il padre Firlingieri, e desideratissimo da tutti, son due anni che sta in man del padre Mostro; e non vol renderlo sotto vani pretesti, né con correzione né senza. Però supplico lo faccia rendere all’ambasciatore cristianissimo, e si rivederá in Francia. Perché il Mostro non è atto e per l’inimicizia e perché non ha scienza alcuna, se non dui trattati della prima e terza parte, non nel testo ma nei scritti; ed il vostro servo ch’ha visto tutto san Tomaso, l’ha fatto mille volte restare come è noto, e ’l sa il padre Bartoli chi fu presente. Di piú, il suo libro contra l’avversario del concilio tridentino è preso parte dalle cose mie, e però non vol si publichino il Reminiscentur e la Monarchia; e parte si ebbe dal Carli, il qual vedendo questo, n’ha fatto esso il proprio trattato. Dissi a Vostra Beatitudine