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in tedesco alcune poesie dall’amico Giov. Valentino Andreanota; e finalmente nello stesso anno della stampa dell’Apologia di Galileo dette alla luce un volumetto contenente ottantanove poesie accompagnate da un commento — avuto dal medesimo autore, come si vedrá in seguito (p. 288).

L’Amabile ha dato una esatta descrizione di questo cimelio:

«Il libro è cosí intitolato:

Scelta | D’alcune | Poesie filo- | sofiche | di | Settimontano Squilla | Cavate da’ suo’ libri | detti | La Cantica | Con l’esposizione: | Stampato nell’anno | m.dc.xxii.

È in quarto piccolo, ha pagine 8 di dedica ed indice (ma compreso anche il frontespizio) e pagine 128 di testo, nell’ultima delle quali si trova un «Corregimento de gli errori della stampa»; ... presenta le note in corsivo su’ margini delle pagine, ed è veramente impresso con caratteri stanchi su carta assai scadente, come del resto si vede in molte edizioni tedesche dell’epoca»nota.

L’opera non reca nessuna indicazione della stamperia e del luogo di pubblicazione; ma tutto fa credere che sia stata stampata in Germania, come giá prima dell’Amabile affermava l’Orelli nella prefazione alla sua ristampa (della quale parlerò tra breve), avanzando anzi la supposizione che molto probabilmente il libro fosse uscito da una tipografia di Wolfenbüttel (vedi appresso, p. 274).

La ragione di questa pubblicazione quasi clandestina è facile a comprendere. Non aveva torto l’Adami a dubitare che questa poesia, che richiede amorosa attenzione anche da parte del lettore italiano, potesse avere una qualche diffusione in un paese straniero d’idioma tanto diverso. Per di piú la poesia di quello strano frate, che s’era fatto ardente campione dell’anti-luteranesimo, ma che anche si trovava in fondo a un carcere con una condanna d’eresia da parte del S. Uffizio e un’altra per ribellione contro il suo governo, la quale sempre gli pendeva sul capo; e che tuttavia in verso come in prosa continuava a battagliare contro lo stato e contro la chiesa — praticamente contro qualsiasi chiesa canonica —; una tale poesia non poteva essere vista che

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  1. Inserite dall’A. in Geistliche Kurzweil (1619): cfr. Gent., I, p. 294; Am. Cod., p. 139.
  2. Am. Cod., pp. 99-100.