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162 a s. luigi gonzaga

E ti contendi agli uomini
     Nei pensili giardini,
     O de l’altar domestico
     Movi solingo al piè?

Ne le tue sale ondeggiano25
     Danze, ghirlande e ciarpe:
     Sonano i curvi portici
     Di trombe e di corsier;
Le mense tue scintillano
     Fra molli tibie ed arpe;30
     E tu soletto e pallido
     Te ne terrai stranier? —

Dotta così ne’ plausi,
     Ne le lusinghe industre,
     Lo recingea d’insidie35
     La blandīente età;
Ma ne’ suoi voti immobile
     Il giovinetto illustre,
     Ardea romito e incognito
     D’amore e di pietà.40

E bello al par d’un angiolo,
     E, al par d’un angiol, santo,
     La croce d’un colpevole
     Ei nondimen bramò;
Ed agli assalti intrepido45
     Fin del paterno pianto,
     Fra gli archi d’un cenobio
     Al mondo s’involò.