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epistola a giuseppe de blasiis 217

     Ad alleggiar l’interminata noia
     Del solingo fuggiasco. Il tuo colore,
     Il tuo brano color, lucido e sparso
     D’interfuso rubino, a quello è pari
     D’innamorata Etiope fanciulla,220
     Quando, curvata repugnante al primo
     Tremante amplesso, che le infiamma il sangue,
     Del melagrano il fior come per velo
     Le traspar fra i rosati ebani e molli
     Della guancia e del seno: e tale apparve225
     D’Otaïti al cantor Neuka, la figlia 1
     Del tropico Oceàn, quando raccolse
     Entro gli specchi oceanini il biondo
     Straniero, oblito de’ paterni climi230
     Ove rugge il Pentland. E chi ti svelse
     Dalle greche convalli, onde nascevi?
     E per qual ordin di vicende or vieni
     Quasi a farti compagna al viver mio?
     E chi sa forse se tornar non dèi235
     Con me dei fiumi memorandi al margo,
     Ove un dì verdeggiavi?

                                        Oh Grecia! Oh, come
     Altra volta esultai nella speranza
     Di vagar su’ tuoi monti, e consolarmi
     Dei tuoi limpidi soli! Oh! come forte240
     Il cor batteami al desolato carme 2
     Del Britanno Cantor, che lamentava

  1. Neuka. L’eroina del noto poema del Byron, intitolato l’Isola.
  2. Vedi il Giaurro, poema del Byron.