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ad una gentile giovinetta 229


Questo elegante e luminoso ostello
     Muto languia fra le sue gemme e gli ori,50
     Per dubbia speme di signor novello,
     Che or certa splende da’ tuoi casti amori!
     Tale un paese variato e bello
     Gelido langue frai notturni orrori,
     Ma come il sole, a cui somigli, appare,55
     Splendono a festa le montagne e il mare.

Or venitele intorno, aure gentili,
     Che dal fiume natio fresche spirate!
     E voi, potenze invereconde e vili,
     Lunge da questa benvenuta errate!60
     Bellissima! Ripiglia i signorili
     Spirti, e le grazie che con te son nate!
     Agli applausi ti avvezza, ed al sonante
     Vortice de la festa in questo istante!

Va, da la via ti posa, e del crescente65
     Palpito arcano, onde ti balza il core:
     Scuoti la polve dal tuo crin lucente,
     Che fortunata lo velò brev’ore!
     De la candida veste al piè fluente,
     E del candido vel t’orni l’amore!70
     Cingiti il crin di rose!... Indi t’avanza
     De le mense reina e de la danza!