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332 il carmelo

     Mille candide vele, alla ventura
     Del mar fidate, mille croci al Sole
     Svolgean dai lembi — D’Odoardo i prodi
     E la chiomata gioventù di Francia
     Popolavan le prore, a cui ridea435
     Limpido il sol de la speranza! I canti
     Dei superbi saloni, i larghi voli
     Dei falchi obbedienti, e le corone
     De le ferrate giostre, e l’auree e i poggi,
     E le influenze dei paterni climi440
     Obliavan quei bravi, omai cocenti
     Di ardenza Oriental — Seguia Luigi,
     Sotto tenda reale, e folgorante1
     Pendeagli al core, talisman possente,
     Il Simbol del Carmelo, unico stemma445
     Del suo vasto reame, unica pompa,
     Ond’ei beava dei suoi figli il guardo
     Ne le civiche feste, e ch’Ei scambiava
     Coll’aureo manto, che indossò nei primi
     Lieti giorni di regno — Alta cometa450
     Innanzi a cui tremavan le tempeste,
     E il mar, domo Lïon, mite scuotea
     La vasta pompa de le azzurre chiome!
     Il pio Monarca! A le festanti vele
     L’occhio intendendo, od i remoti lembi455
     Del mar, preso d’amor, travalicando,

  1. S. Luigi dava udienze pubbliche coll’abitino del Carmelo — Ai PP. Carmelitani, allorché gliene fecero dono, mandò in cambio il suo manto reale, indossato nel giorno della incoronazione.