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prefazione XLI

gini, che l’oggetto della sua ammirazione gli suscitava dentro, e quasi col dimenticar questo per quelle. Le non poche volte che si tenne stretto alle immediate impressioni delle cose belle e grandi, riuscì potente non meno sul cuore che sull’orecchio; quando, invece, volle dar forma a tutte le altre innumerevoli impressioni rampollanti da quelle prime, non schivò i difetti propri della poesia descrittiva, non potuti schivare neanche dal Monti, che pur fu il maggior maestro che ne abbia avuto l’Italia nei secoli moderni.


IX


Il Sole con tutti quei difetti che si possano trovare nei suoi versi, lascia non soli brani, ma interi e ampi e numerosi documenti di vera poesia, degni di essere ricordati per sempre. Ricordati più specialmente in quella parte d’Italia, che si vanta di avergli dato i natali, e che egli amò d’insuperabile amore. Pochi scrittori ebbero così costantemente nel cuore e sulla bocca la contrada nativa, come vediamo aver fatto