— «Perchè, se nacqui su le nubi, e vissi
In campi di amaranto e di zaffir,
Perchè dovrei fra quei profondi abissi
Agitarmi un istante e disparir?
lo de la notte scintillai sul manto,25
De’ sogni alati io mi cullai sul vol.
L’allodoletta mi svegliò col canto,
M’invocò da le valli il rossignuol.
Io, figlia de le stelle, peregrina
Gemma dell’ora che precorre al dì,30
Sento in me la nativa aura divina,
E che morirmi non dovrei così!
Oh, chi mi torna in alto! Oh, chi raccoglie
Quest’esule celeste in suo cammin!
Chi mi recinge di più ricche spoglie,35
Ch’io mi sento miglior del mio destin!
Non mi si lasci disparir con tante
Infelici sorelle in grembo al mar!...
Io di perenne gioventù raggiante
Sul capo d’un monarca amo posar!» — 40
Fra la dolente ambizïosa e il mare
Passava un Genio innamorato allor,
Che seguendo su l’acque iva le care
Pudiche Fantasie del primo albor.