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LA FONTE DI CASTELVECCHIO



O voi che, mentre i culmini Apuani
il sole cinge d’un vapor vermiglio,
e fa di contro splendere i lontani
vetri di Tiglio;

venite a questa fonte nuova, sulle
teste la brocca, netta come specchio,
equilibrando tremula, fanciulle
di Castelvecchio;

e nella strada che già s’ombra, il busso
picchia de’ duri zoccoli, e la gonna
stiocca passando, e suona eterno il flusso
della Corsonna:

fanciulle, io sono l’acqua della Borra,
dove brusivo con un lieve rombo
sotto i castagni; ora convien che corra
chiusa nel piombo.