Pagina:Capuana - C'era una volta, 1902.djvu/198

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Era proprio galletto. E diventò il divertimento di tutta la Corte. Ma più cresceva e più si faceva impertinente. A tavola beccava nei piatti del Re e della Regina; razzolava, come se nulla fosse, nei piatti dei ministri, che non osavano dirgli sciò per rispetto del Re; girava di qua e di là per tutte le stanze del palazzo reale, s’appollaiava dovunque, e insudiciava e riempiva ogni cosa di pollìna. E poi tutto il giorno: chicchirichì! chicchirichì! Rintronava le orecchie. La gente del palazzo reale non ne poteva più.

Un giorno la Regina s’era fatta un vestito nuovo ch’era una meraviglia, ed era costato un sacco di quattrini. Prima che lo indossasse, va il galletto e glielo insudicia.

La Regina montò sulle furie:

— Sporco galletto! Per questa volta passi. Un’altra volta te la farò vedere io! —

E ordinò alla sarta un altro vestito più ricco di quello. La sarta ci si messe con impegno; figuriamoci che vestito!... Ma prima che la Regina lo indossasse, va il galletto e glielo insudicia.

La Regina perdè il lume degli occhi:

— Sporco galletto! Ora ti concio io. Chiamatemi il cuoco. —